
Non è un sogno. Bastano pochi accorgimenti e un breve lavoro di ricerca pre-partenza, come spiega il 'Vademecum del turista celiaco' realizzato dal comitato scientifico dell'azienda di settore Dr Schar , e "si apriranno le porte di ogni angolo del mondo anche per i pazienti affetti da questa malattia: 80 mila i casi italiani accertati, 500mila in attesa di diagnosi", assicura in una nota Giuseppe Caula, gastroenterologo del presidio ospedaliero Valdese, Asl To1 di Torino.
Unica condizione: se si varcano i confini italiani - nel Belpaese basta avere un prontuario dell'Associazione italiana celiachia (Aic) per conoscere ristoranti, pizzerie e alberghi con menù adatti - il viaggio va pianificato fin dalla scelta della compagnia aerea (se ne trova una lista sul sito http://www.glutenfreepassport.com/) e dalla richiesta, al momento della prenotazione del volo, del pasto 'gluten-free' a bordo.
Ma è solo una delle indicazioni contenute nel vademecum. Seconda mossa: contattare l'associazione celiaci del Paese che si è deciso di visitare. Mentre sul sito http://www.celiactravel.com/, suggerisce il decalogo, sarà possibile scaricare la 'gluten free restaurant card', utile per spiegare le proprie esigenze alimentari in tutte le lingue del mondo.
Fonte: www.adnkronos.com
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